San Giovanni della Croce - testi

Testi vari

sulla menzogna

«Insegnamento 21 - Alcune volte l'udii dire che non vi è nessuna bugia tanto affettata e composta che, se ci si pensa, per una via o per un'altra non si conosca che è menzogna.

Insegnamento 22 - Non esiste demonio trasfigurato in un angelo di luce che, guardato bene, non si riesca a vedere chi è.

Insegnamento 23 - Non vi è nessun ipocrita così artificioso, dissimulato e finto che in poche occasioni e con poche occhiate non si scopra»

testimonianza di P. Eliseo dei Martiri, discepolo di S. Giovanni della Croce.

Avvisi e sentenze

Il metodo: primato dell’Iniziativa divina

1 - Il Signore ha sempre manifestato agli uomini i tesori della sua sapienza e del suo spirito, ma li svela ancor maggiormente oggi in cui la malizia discopre di più il suo volto.

2 - O Signore, Dio mio, chi ti cercherà con amore puro e semplice senza trovarti molto conforme ai suoi gusti e ai suoi desideri, poiché tu per primo ti mostri e vai incontro a coloro che ti desiderano?

- Signore, mio Dio, non ti allontani da chi non si allontana da te: come possono dire che tu sei un assente?

cooperazione umana

3 - Anche se per gli uomini di buona volontà la via è facile e leggera, chi cammina progredirà poco e con fatica, se non avrà gambe buone, coraggio e insistenza tenace in essa.

appoggiati a Dio e alla Sua presenza visibile (il maestro)

4 - é meglio starsene carico vicino a un forte che essere senza peso presso un debole. Quando sei carico, te ne stai vicino a Dio che è la tua forza, il quale infatti sta con i tribolati; quando sei senza peso, te ne stai presso di te, che sei la tua stessa debolezza. La virtù e la forza dell'anima crescono e si fortificano nei travagli della pazienza.

5 - Colui che vuole restare solo senza il sostegno di un maestro e di una guida, è come un albero solo e senza padrone in un campo, i cui frutti, per quanto abbondanti, verranno colti dai passanti e non giungeranno quindi alla maturità.

6 - L'albero coltivato e custodito con cura dal suo padrone dà i suoi frutti al tempo sperato.

7 - L'anima virtuosa, ma sola e senza maestro, è come il carbone acceso ma isolato, il quale invece di accendersi si raffredderà.

8 - Chi cade da solo, solo resta nella sua caduta e tiene in poco conto la propria anima, poiché l'affida a se solo.

9 - Se dunque non temi di cadere da solo, come presumi di rialzarti da solo? Ricordati che due persone congiunte hanno più forza di una sola.

10 - Chi cade con un peso addosso, difficilmente si rialzerà con il suo peso.

11 - Chi cade perché è cieco, come cieco non si rialzerà da solo, e se vi riuscirà, si incamminerà per una via non giusta.

Il fine: non la propria perfezione, ma la santità

12 - Dio desidera da te piuttosto il più piccolo grado di purezza di coscienza che tutte le opere che tu potrai compiere.

13 - Dio preferisce in te il minimo grado di obbedienza e di sottomissione a tutti quei servizi che tu pensi di rendergii.

14 - Dio stima di più in te l'inclinazione all'aridità e alla sofferenza per amor suo, che tutte le meditazioni, le visioni e le consolazioni spirituali che tu possa avere.

15 - Rinnega i tuoi desideri e troverai quello che il tuo cuore desidera. Che sai tu se il tuo appetito è secondo Dio?

16 - O dolcissimo amore di Dio, mal conosciuto! Chi ne scopri le sorgenti, ha trovato riposo.

17 - Anche se rimani fra l'amarezza, non cercare di compiere la tua volontà poiché, compiendola, ti sentirai doppiamente amareggiato.

18 - L'anima che nel suo cammino verso Dio trova in sé il più piccolo desiderio di cosa del mondo, ha una impurità e una imperfezione maggiore che se fosse carica di tutte le turpi e moleste tentazioni e tenebre possibili, purché la sua volontà rifiuti di acconsentirvi. Anzi, costei può allora accostarsi con confidenza a Dio per compiere il volere di Sua Maestà che dice: Venite a me, voi che siete affaticati e stanchi, e io vi ristorerò (Mt. 11, 28).

19 - Piace di più a Dio quell'anima la quale con aridità e travaglio si sottomette a quanto è ragionevole che quella la quale, mancando in ciò, compie tutte le sue azioni in mezzo alle consolazioni.

20 - A Dio piace di più un'azione, per quanto piccola, fatta di nascosto e senza il desiderio che sia conosciuta, che mille altre compiute con H desiderio che siano vedute dagli uomini. Infatti a colui che agisce per Dio con purissimo amore, non solo non importa di essere veduto dagli uomini, ma non agisce neppure per essere veduto da Dio; anzi se questi non dovesse saperlo, l’anima non cesserebbe di rendere a Lui gli stessi servizi con la stessa allegrezza e con la stessa purezza di amore.

21 - Un'azione fatta interamente e puramente per Dio, con un cuore puro, crea tutto un regno per chi la fa.

22 Il passero che si è posato sul vischio, si affatica, doppiamente e nel distaccarsene e nel pulirsi. Soffre del pari in due maniere chi soddisfa il suo appetito: nel distaccarsene e, una volta libero, nel purificarsi di quanto di esso gli è rimasto attaccato.

23- Chi non si lascia trascinare dagli appetiti, secondo lo spirito volerà leggero come un uccello a cui non mancano penne.

24 - La mosca che si posa sul miele, rende impossibile il suo volo, l'anima, che non vuol rinunciare al sapore dello spirito, impedisce la sua libertà e la sua contemplazione.

25 - Non ti mostrare alle creature, se nella tua anima desideri conservare chiara e semplice la faccia di Dio. Piuttosto vuota e distacca del tutto il tuo spirito da quelle e camminerai sotto la divina luce, poiché Dio non è simile ad esse.

ORAZIONE DELL'ANIMA INNAMORATA

Mio Signore, mio Amato se non compi quello che ti chiedo perché ancora ti ricordi dei miei peccati, fai pure,

Dio mio, riguardo ad essi la tua volontà, che è quanto cerco di più; usa la tua bontà e misericordia e sarai conosciuto in essi. E se tu attendi le mie opere per concedermi ciò di cui ti prego, concedimele e compile tu e vengano pure le pene che tu desideri accettare da me, ma se tu non aspetti le mie opere, che cosa aspetti, o clementissimo mio Signore? Perché tardi? Se infine deve essere grazia e misericordia quella che ti chiedo nel tuo Figlio, accetta il mio piccolo contributo perché lo vuoi e concedimi questo bene, poiiché vuoi anche questo.

Chi potrà mai liberarsi dal suo modo di agire e dalla I ua condizione imperfetta, se tu, o Dio mio, non lo sollevi a te in purezza di amore?

Come si innalzerà a te l'uomo generato e cresciuto in bassezza, se tu, o Signore, non lo sollevi con la mano con cui lo creasti?

Non mi toglierai, Dio mio, quanto una volta mi hai dato nel tuo unico Figlio Gesù Cristo, nel quale mi hai concesso tutto ciò che io desidero; perciò io mi rallegrerò pensando che tu non tarderai, se io attendo.

Perché indugi a lungo, potendo tu subito amare Dio dentro il tuo cuore?

Miei sono i cieli e mia la terra, miei sono gli uomini, i giusti sono miei e miei i peccatori.

Gli Angeli sono miei e mia la Madre di Dio,

tutte le cose sono mie.

Lo stesso Dio mio e per me,
poiché Cristo è mio e tutto per me.

Che cosa chiedi dunque e che cosa cerchi, anima mia? Tutto ciò è tuo e tutto per te. Non ti fermare in cose meno importanti e non contentarti delle briciole che cadono dalla mensa del Padre tuo. Esci fuori e vai superba della tua gloria. Nasconditi in essa e gustala ed otterrai quanto chiede il tuo cuore.

I contenuti: l’unum necessarium

26 - Lo spirito molto puro non si distrae in estranee attenzioni né in considerazioni umane ma, solo, nella solitudine di tutte le forme, con saporosa quiete interiore comunica con Dio, la cui conoscenza avviene soltanto nel silenzio divino.

27 - L'anima innamorata è un'anima dolce, mite, umile e paziente.

28 - L'anima dura indurisce nel suo amor proprio. Se tu, o Gesù, nel tuo amore non la rendi dolce, ella resterà sempre nella sua durezza naturale.

29 - Chi perde l’occasione è come chi lasciò volar via di mano l'uccello che non potrà essere più ripreso.

30 - Non ti conoscevo, o Signore mio, perché volevo ancora conoscere -. gustare le cose.

31 - Che cambi pure tutto, o Signore Dio, purché noi troviamo riposo in te.

32 - Un solo pensiero dell'uomo vale più del mondo intero, perciò Dio solo è degno di esso.

33 - Per ciò che è insensibile ciò che tu non senti, per il sensibile il senso, e per lo spirito di Dio il pensiero.

Importanza del giudizio (/della ragione)

34 - Ricorda che il tuo Angelo custode non sempre muove l’appetito all'azione, anche se illumina sempre la ragione. Pertanto, per esercitarti nella virtù, non attendere il gusto, perché ti sono sufficienti la ragione e l'intelletto.

35 - Quando l'appetito è posto in altra cosa, non si lascia muovere dalla mozione dell'Angelo.

36 - Il mio spirito si è inaridito, perché si dimentica di riposare in te.

41 - Fai un patto con la tua ragione di compiere quanto ella ti dice nel cammino di Dio: ciò presso di Lui ti varrà più di tutte le opere che fai senza tale riflessione e di tutti i gusti spirituali che tu desideri.

42 - Felice colui il quale, messi da parte i propri gusti e le proprie inclinazioni, prima di agire considera le cose al lume della ragione e della giustizia.

43 - Chi agisce secondo la ragione è come colui che si nutre di cibi sostanziosi; chi invece si muove dietro al gusto della volontà è come chi si nutre di frutta fradicia.

L'atteggiamento della volontà: umiltà e libertà

37 - Tu non troverai quello che desideri o maggiormente brami, né per questa tua strada né per quella dell'alta contemplazione, ma in una grande umiltà e sottomissione di cuore.

38 - Convinciti che non entrerai nel sapore e nella soavità di spirito, se non ti darai alla mortificazione di tutto ciò che desideri.

39 - Ricordati che il fiore più delicato più presto appassisce e perde l'odore, perciò guardati dal camminare per le vie del gusto ché non sarai costante. Scegliti invece uno spirito robusto, distaccato da tutte le cose e troverai dolcezza e pace in abbondanza: infatti i frutti saporiti e duraturi si raccolgono in un terreno freddo e arido.

40 - Bada che la tua carne è debole e che nessuna cosa del mondo può dare forza e conforto al tuo spirito poiché ciò che nasce dal mondo è mondo e ciò che nasce dalla carne è carne-, lo spirito buono nasce solo dallo spirito divino, il quale non si comunica né per mezzo del mondo né per mezzo della carne.

44 - Tu, Signore, sollevi di nuovo con gioia e con amore chi ti offende e io non sollevo e onoro di nuovo chi mi irrita.

45 - O potente Signore, se una scintilla della tua sovrana giustizia produce tanti effetti nel principe mortale che governa e muove i popoli, che cosa non farà la tua Giustizia onnipotente sul giusto e sul peccatore?

46 - Se avrai liberato la tua anima da attaccamenti e proprietà estranei comprenderai le cose secondo lo spirito, e se in essi avrai rinnegato l'appetito, gusterai della loro verità, intendendo quanto vi è di certo in esse.

48 Ha vinto veramente tutte le cose chi pur gustandole, non vi trova piacere né si affligge per disgusto.

49 - Se vuoi giungere al santo raccoglimento, devi avanzare non accettando ma rifiutando.

50 - Dovunque io vada con te Dio mio tutto mi accadrà come io desidero per te.

51 - Non potrà giungere alla perfezione colui che non si sforza di contentarsi di nulla, di modo che la concupiscenza naturale e spirituale stiano contente nel vuoto, il che appunto si richiede per giungere alla somma tranquillità e pace di spirito. In tal maniera l'amore di Dio è spesso in atto nell'anima pura e semplice.

52 - Poiché Dio è inaccessibile, procura di non fermarti in quello che le tue potenze possono comprendere e i tuoi sensi percepire, affinché tu non ti senta soddisfatto del meno e la tua anima non perda Ia leggerezza necessaria per salire a Dio.

53 - Come colui che tira un carro su per una salita, cosi cammina verso Dio l'anima che non respinge la preoccupazione e non spegne l'appetito.

Fissarsi solo sulla vera letizia

54 - Non è volontà di Dio che l’anima si turbi di qualcosa e che soffra tormenti: se essa nei casi avversi del mondo soffre, ciò accade per la debolezza della sua virtù, poiché l'anima del perfetto si rallegra in ciò in cui si affligge quella di un imperfetto.

55 - Il cammino della vita ama poco il frastuono e la agitazione ed esige più la mortificazione della volontà che la molta scienza. Camminerà più velocemente per esso, chi dalle cose e dai gusti avrà preso il meno.

56 - Non credere che piacere a Dio consista tanto nel compiere molte opere, quanto nel farle con buona volontà senza attaccamento e rispetto umano.

57 - Nella sera sarai esaminato sull'amore. Impara ad amare Dio come Egli vuole essere amato e lascia fl tuo modo di fare e di vedere.

58 - Procura di non ingerirti nelle cose altrui e non permettere che passino neppure per la tua memoria, perché forse non potrai condurre a compimento la tua opera.

59 - Poiché in una persona non risplendono le virtù che tu credi, non pensare che ella sia meno preziosa agli occhi di Dio a causa di ciò a cui tu non pensi.

60 - L'uomo non sa né godere né soffrire bene, non comprendendo la differenza fra il bene e il male.

61 - Cerca di non rattristarti subito dei casi avversi del mondo, poiché non conosci il bene che essi portano seco, un bene preordinato nei giudizi di Dio per il gaudio sempiterno degli eletti.

62 - Non ti rallegrare nelle prosperità temporali, poiché non sai con certezza se esse ti assicurino la vita eterna.

63 - Nelle tribolazioni ricorri subito con fiducia a Dio e sarai rinvigorito, illuminato e ammaestrato.

64 - Nelle gioie e nei piaceri ricorri subito a Dio con timore e verità e non sarai ingannato né preso dalla vanità.

65 - Prendi Dio per sposo e amico con cui stare sempre; non peccherai, saprai amare e le cose necessarie ti andranno prosperamente.

66 - Senza fatica assoggetterai le persone e sarai servito dalle cose, se di esse e di te stesso ti dimenticherai.

67 Vivi in pace allontanando da te le preoccupazioni senza darti pensiero di quanto accade; servirai cosi a Dio come a Lui piace e ti riposerai in Lui.

68 - Ricordati che Dio regna solo nell'anima pacifica e disinteressata.

69 - Anche se tu compi molte azioni, non profitterai nella perfezione se non imparerai a rinnegare la tua volontà e a sottometterti, lasciando ogni cura di te e delle tue cose.

Il timor di Dio

70 - A che serve che tu dia al Signore una cosa quando da te ne richiede un'altra? Rifletti a quello che Dio vuole e compilo; per questa via il tuo cuore sarà soddisfatto più che con quelle cose alle quali ti porta la tua inclinazione.

7I - Come osi rallegrarti cosi tanto senza timore, poiché devi comparire dinanzi a Dio a render conto della minima parola e del minimo pensiero?

72 - Pensa che molti sono i chiamati e pochi gli eletti e che se tu non prendi cura di te stesso, è più certa la tua dannazione che la tua salvezza, specialmente perché il sentiero che guida alla vita eterna è tanto angusto.

73 - Non ti rallegrare vanamente, sapendo quanti peccati hai commesso e non sapendo come Dio sia disposto verso di te: temi con fiducia.

74 - Poiché al momento della resa dei conti ti dovrai pentire di non avere impiegato bene questo tempo nel servizio di Dio, perché ora non lo ordini e non lo impieghi come vorresti aver fatto in punto di morte?

75 - Se desideri che nel tuo spirito nasca la devozione cresca l'amore di Dio e il desiderio delle cose divine, purifica l'anima da ogni appetito, attaccamento ed esigenza, di maniera che non ti importi nulla di nulla. Infatti come il malato, appena cacciato fuori l'umore cattivo, si sente bene in salute e sente nascere la voglia di mangiare, cosi tu, se ti curi come è stato detto, riacquisterai la salute di Dio: senza di ciò invece, benché tu faccia molto, non ne trarrai profitto.

76 - Se desideri trovare la pace e la consolazione dell'anima e servire veramente a Dio, non ti accontentare di ciò che hai lasciato, poiché forse trovi un impedimento nelle cose in cui ti occupi come o più di prima. Lascia invece tutte le altre cose che ti rimangono e restringiti ad una sola che porta seco tutto il resto, che è la santa solitudine accompagnata dall'orazione e dalla santa e divina lettura, e persevera in essa, dimenticando tutte le cose. Se queste non ti spettano per obbligo, piacerai di più a Dio, se saprai custodire e perfezionare te stesso che se le guadagnassi tutte insieme, giacché: Che gioverà all'uomo guadagnare tutto il mondo se lascia che la sua anima si perda? (Mt. 16, 26).

La noche oscura

Canciones del alma que se goza de haber llegado al alto estado de la perfeccion, que es la union con Dios, por el camino de la negacion espiritual

 En una noche oscura,
con ansias, en amores inflamada,
¡oh dichosa ventura!,
salí sin ser notada
estando ya mi casa sosegada.
 
A oscuras y segura,
por la secreta escala, disfrazada,
¡oh dichosa ventura!,
a oscuras y en celada,
estando ya mi casa sosegada.
 
En la noche dichosa,
en secreto, que nadie me veía,
ni yo miraba cosa,
sin otra luz y guía
sino la que en el corazón ardía.
 
Aquésta me guiaba
más cierto que la luz de mediodía,
adonde me esperaba
quien yo bien me sabía,
en parte donde nadie parecía.
 
¡Oh noche que guiaste!
¡oh noche amable más que el alborada!
¡oh noche que juntaste
Amado con amada,
amada en el Amado transformada!
 
En mi pecho florido,
que entero para él solo se guardaba,
allí quedó dormido,
y yo le regalaba,
y el ventalle de cedros aire daba.
 
El aire de la almena,
cuando yo sus cabellos esparcía,
con su mano serena
en mi cuello hería
y todos mis sentidos suspendía.
 
Quedéme y olvidéme,
el rostro recliné sobre el Amado,
cesó todo y dejéme,
dejando mi cuidado
entre las azucenas olvidado.

cantico espiritual

CANCIONES ENTRE EL ALMA Y EL ESPOSO

1.Adónde te escondiste, 
Amado, y me dejaste con gemido? 
Como el ciervo huiste,
habiéndorne herido:
sali tras ti clamando,
y eras ido.
2.Pastores, los que fuerdes 
allá por las majadas al otero:
si por ventura vierdes
aquel que yo más quiero,
decilde que adolezco, peno y muero.
3.Buscando mis amores,
iré por esos montes y riberas;
ni cogeré las flores,
ni temeré las fieras,
y pasaré los fuertes y fronteras.
4.i Oh bosques y espesuras,
plantadas por la mano del Amado!
iOh prado de verduras,
de fiores esmaltado!
Decid si por vosotros ha pasado.
5.Mil gracias derramando
pasó por estos sotos con presura,
y, yéndolos mirando,
con sola su figura
vestidos los dejó de hermosura.
6. Ay, quién podrá sanarme!
Acaba de entregarte ya de vero,
no quieras enviarme
de hoy más ya mensajero:
que no saben decirme lo que quiero.
7. Y todos cuantos vagan
de ti me vari mil gracias refiriendo,
y todos más me Ilagan,
y déjame muriendo
un no sé qué que quedan balbuciendo.

8.      Mas cómo perseveras,
i oh vida!, no viviendo donde vives,
y haciendo por que mueras
las flechas que recibes
de lo que del Amado eri ti concibes?

9. Porqué, pues has Ilagado
aqueste corazón, no le sanaste?
Y, pues me le has robado, 
por qué así le dejaste,
y no tomas el robo que robaste?
10.  Apaga mis enojos,
pues que ninguno basta a deshacellos,
y véante mis ojos,
pues eres lumbre dellos,
y sólo para ti quiero tenellos.

11.Descubre tu presencia,
y máteme tu vista y hermosura,
mira que la dolencia
de amor, que no se cura
sino con la presencia y la figura.
12. i Oh cristalina fuente, 
si en esos tus semblantes plateados
formases de repente los ojos deseados
que tengo en mis entrañas dibujados!

I3.     i Apártalos, Amado, que voy de vuelo!
ESPOSO
Vuélvete, paloma,
que el ciervo vulnerado
por el otero asoma
al aire de tu vuelo, y fresco toma.

14.     Mi Amado, las montañas,
los valles solitario nemorosos,
las ínsulas extrañas, 
los ríos sonorosos, 
el silbo de los aires amorosos,
15. la noche sosegada
en par de los levantes del aurora,
la música callada,
la soledad sonora,
la cena que recrea y enamora.
16. Cazadnos las raposas,
que está ya florecida nuestra viña,
en tanto que de rosas
hacemos una piña,
y no parezca nadie en la montiña.
29.     Pues ya si en el ejido
de hoy más no fuere vista ni hallada,
diréis que me he perdido;
que, andando enamorada, 
me hice perdidiza, y fui ganada.
30. De flores y esmeraldas,
en las frescas mañanas escogidas,
haremos las guirnaldas, 
en tu amor floridas
y en un cabello mío entretejidas.
31. En solo aquel cabello
que en mi cuello volar consideraste, 
mirástele en mi cuello,
y en él preso quedaste, 
y en uno de mis ojos te llagaste.

32. Cuando tú me mirabas,
su gracia en mí tus ojos imprimían:
por eso me adamabas,
y en eso merecían
los míos adorar lo que en ti vían.
33. No quieras despreciarme, 
que, si color moreno en mí hallaste, 
ya bien puedes mirarme
después que me miraste,
que gracia y hermosura en mí dejaste.
34. La blanca palomica 
al arca con el ramo se ha tornado;
 y ya la tortolica
al socio deseado
en las riberas verdes ha hallado.
35. En soledad vivía, 
y en soledad ha puesto ya su nido,
y en soledad la guía
a solas su Querido,
también en soledad de amor herido.
36.  Gocémonos, Amado,
y vámonos a ver en tu hermosura
al monte y al collado,
do mana el agua pura
entremos más adentro en la espesura.
37. Y luego a las subidas
cavernas de la piedra nos iremos,
que están bien escondidas,
y allí nos entraremos,
y el mosto de granadas gustaremos.
38. Allí me mostrarías
aquello que mi alma pretendía,
Y luego me darias allí tú, vida mía,
aquello que me diste el otro día:
39.     El aspirar del aire,
el canto de la dulce filomena, 
el soto y su donaire, 
en la noche serena, 
con llarna que consume y no da pena.
40. Que nadie lo miraba...
Aminadab tampoco parecía...
y el cerco sosegaba... 
y la caballería
a vista de las aguas descendía...