Obbedire non è sempre una virtù

a volte degli “inferiori” vedono meglio dei superiori

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In un'altra pagina si è cercato di spiegare perché sia giusto e necessario esercitare fino in fondo il proprio senso critico anche nei confronti di persone che stimiamo e a cui vogliamo bene. Anzi, ciò è tanto più necessario quanto più tali persone sono per noi dei modelli. Proprio per evitare di seguirle nei loro limiti.

Quello era l'aspetto, per così dire, statico-conoscitivo della questione. Qui vogliamo accennare a delle conseguenze sul piano pratico-dinamico. Si potrebbe sintetizzare così la questione: è sempre e comunque giusto obbedire a chi è “superiore”? Il titolo di questa pagina parafrasa una celebre frase di don Milani (che è anche il titolo di un suo celebre libro: L'obbedienza non è più una virtù), ma il contenuto di quanto qui si dice è su un altro piano.

Una osservazione di partenza è che sappiamo con certezza che nessun essere umano è perfetto e infallibile. La mente umana è capace di riconoscere la verità, ma non in modo immediatamente perfetto. Per questo è importante la collaboratività tra gli esseri umani, il completarsi reciprocamente, tanto più quato più si entra nel dettaglio di problemi particolari.

esempi storici

Sappiamo poi che anche degli esseri dotati di grandissima autorevolezza o di grandissima autorità hanno dovuto cedere alle richieste di qualcuno di meno autorevole, ammettendo in qualche modo che quello che stavano facendo o avrebbero fatto senza tale intervento, era meno giusto

la Madre di Dio “forzò” il Figlio, a Cana

Sappiamo ad esempio che lo stesso Figlio di Dio fattosi Uomo è stato “contestato”, sia pur benevolmente: da Sua Madre, a Cana. Quando Lei lo forzò, forzò Lui, che era riluttante, a fare un miracolo. Con questo non si sta dicendo che Gesù stesse sbagliando e che Sua madre abbia corretto il Suo errore. Però è un fatto che Gesù “cambia idea” proprio in seguito all’intervento di Sua Madre, che non si arrende davanti all’iniziale riluttanza del Figlio a compiere il miracolo:

«Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». [4] E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». [5] Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».».

Gv, 2, 3-5

La Madre di Dio, cioè una semplice creatura, insiste e ottiene nientepopodimeno che dal Creatore (fattosi Uomo nel suo grembo) un “cambiamento di rotta”

Caterina da Siena “forzò” il Papa

Qualcosa di non molto diverso capitò allorché Caterina da Siena, una semplice credente, donna, giovane e illetterata, cose tutte - per quell’epoca - poco qualificanti, esige che il Sommo Pontefice, il rappresentante di Cristo in Terra obbedisca alla sua insistente, e categorica, richiesta (ma si potrebbe anche dire al suo _ordine_): tornare da Avignone a Roma

Santa Faustina Kowalska

Anche nei Diari di Santa Faustina Kowalska, accanto a tantissimi episodi in cui Gesù dice di apprezzare il fatto che la Santa faccia la Sua volontà, anche tramite l’obbedienza ai suoi direttori spirituali, ce ne sono alcuni in cui è la Santa a “piegare” la Volontà di Gesù alla sua: accade grazie alla sua insistenza che non si ferma davanti all’iniziale diniego del Signore, quando Gli chiede particolari grazie di conversione per persone a cui tiene.

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